CPAP ad alta quota: esperienza in Perù

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L’introduzione della CPAP presso un ospedale peruviano a 3500 m di quota ha permesso di valutare i benefici su pazienti acuti e cronici riacutizzati.
A causa dell’altitudine la fiO2 più bassa favorisce una più rapida desaturazione del paziente.
La risposta alla CPAP si esalta in alta quota per una migliore ossigenazione, apertura alveolare e riduzione del lavoro cardiaco.
Alcune apparecchiature CPAP hanno cominciato a funzionare dal 2013 dimostrando che:
1) per la semplicità di montaggio e basso costo dei materiali di consumo possono essere utilizzate anche negli ospedali a basse risorse;
2) permettono una riduzione dei tempi di degenza e più rapida risoluzione dei quadri acuti quali EPA, polmoniti, edema polmonare da altura;
3) possono essere alimentate da O2 centralizzato ma anche da bombola o concentratore di O2;
4) possono essere impiegate a domicilio dei pazienti solo per terapie a cicli a causa dell’incostante continuità dell’energia elettrica.

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