FORMAZIONE SANITARIA Guinea Bissau 2015

FORMAZIONE SANITARIA TRA AFRICA ED ITALIA

La Guinea Bissau, uno dei più poveri stati al mondo, pochi ospedali cercano di far fronte alle cure essenziali della popolazione con attrezzature spesso minimali; non esistono sistemi di emergenza territoriale, dialisi, terapie intensive… neanche in qualche clinica a pagamento come può succedere in altri contesti così da fare differenza tra la vita dei ricchi e quella dei poveri.
Nel 2014 è nato un progetto di volontariato internazionale con la Guinea Bissau intrapreso partito con l’acquisto di un’ambulanza 4×4 (con fondi raccolti per lo più tra i colleghi della rianimazione di Aosta), ricondizionata da parte di “meccanici solidali” (l’officina Ju-Ba di Arvier e il ricambista Tuttauto di Sarre) quindi spedita in container alla diocesi di Bissau dove il padre missionario valdostano Giancarlo Tedesco si è preoccupato poi della destinazione definitiva.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Limitarsi tuttavia a spedire aiuti ai paesi in via di sviluppo può essere molto limitativo se non addirittura inefficace; regalare un mezzo di trasporto non servirebbe a nulla se mancasse la formazione del personale addetto al soccorso.
A maggio 2014 è partita una prima équipe di volontari autofinanziati, formata da due medici rianimatori (dr. Pala di Sassari, dr. Sarboraria di Aosta) e un infermiere/tecnico dell’emergenza (IP Cavarero di Cuneo) per iniziare una formazione per la gestione delle emergenze sanitarie a Bissau in collaborazione con l’associazione per la Collaborazione allo Sviluppo di Base della Guinea Bissau di Verona e l’università di Verona e il ministero della salute locale.
Il corso, denominato PEC (PRIMARY EMERGENCY CARE), consiste in un metodo, teorico e simulato, ideato per il trattamento delle emergenze pre- ed intra-ospedaliere dotato però di linee guida adattate a contesti disagiati/difficili (tropici, montagna, guerra, terremoti) e al trattamento “low profile” di pazienti molto critici (politrauma, crush sindrome, ustioni, mal de altura….).
Il corso si è svolto nel campus Madrugada di Bissau messo a disposizione dell’onlus che attualmente sta completando un ospedale per acuti con sale operatorie moderneterapia intensiva e dialisi.
L’esperienza formativa è andata oltre le aspettative consentendo di portare a termine:
un corso PEC (Primary Emergency Care) per n° 20 operatori sanitari (medici/infermieri) durata 5 gg.;
un corso base BLS + estricazione per n° 25 pompieri, n° 10 poliziotti, n° 45 personale osp. Canchungo (infermieri/cruz vermhela);
una collaborazione su richiesta con osp. Bor per anestesia e post-operatorio di n° 2 interventi d’urgenza ad alto rischio;
alcune visite a diversi ospedali (Bor, Canchungo, Cumura + villaggio lebbrosi, Simão Mendes Bissau, Bafatà e centro di salute di Cacheu) al fine di valutare le possibilità concrete di aiuto.


Quest’anno l’équipe, cresciuta a 9 operatori in collaborazione anche con l’onlus Medici in Africa di Genova e l’università di Genova, sarà impegnata per una II edizione del corso con l’intenzione di:
estendere la formazione ad altro personale sanitario,
allestire l’iniziale reparto di terapia intensiva e dialisi per una futura apertura,
sviluppare la telemedicina per consulenze e lezioni interattive,
valutare un ipotetico sistema di emergenza territoriale e di centrale unica del soccorso,
valutare l’accesso alle cure sanitarie essenziali nelle regioni più remote del paese.
L’esperienza formativa risulta utile anche al medico che lavora in paesi a risorse elevate in quanto lo aiuta a:
riscoprire la “primary medicine”;
a sfruttare le importanti e rapide informazioni diagnostiche attraverso la clinica e le semeiologia senza dover ricorrere obbligatoriamente a esami più sofisticati e tecnologici che, specie nei reparti di emergenza/area critica, potrebbero ritardare interventi d’emergenza nell’attesa di conferme già evidenti;
ad essere meno “specialista” considerando il paziente nella sua globalità e non per organi o patologie;
a non andare in crisi nel momento in cui la tecnologia si spegne (monitor, apparecchiature radiologiche….);
a ridurre richieste di esami inutili fatti più a scopo cautelativo/difensivo con conseguente risparmio di risorse;
a conoscere meglio patologie meno frequenti;
a vivere un’esperienza professionale importante attraverso la formazione sul campo ed i tutoraggi nei paesi a risorse limitate.
Il progetto in Guinea è destinato a formare le figure mancanti, soprattutto i tecnici di anestesia, del soccorso, gli intensivisti……
Il progetto è disponibile in francese, inglese, spagnolo e portoghese.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

sito di condivisione di esperienze nella gestione delle emergenze in situazioni disagiate o a scarse risorse; site sharing experiences in emergency management in difficult situations or scarce resources; sitio para compartir experiencias en la gestión de emergencias en situaciones difíciles o escasos recursos .